Pietro Iadeluca, nasce a Roma il 28 agosto 1935 in viale Carlo Felice, figlio di Armando (un orologiaio) e Gabriella Salvato. Primo di 3 figli, Pietro viene battezzato il 29 settembre del 1935. Frequenta le elementari presso la scuola Enrico Pestalozzi.
Nel 1943 frequenta la classe di fisarmonica "Prossa A. Clerici" (a Roma in via Emanuele Filiberto). Nello stesso anno a Roma, in pieno regime Fascista, partecipa ai "Ludi Giovanili", e pur avendo solo 8 anni (quindi appartenendo alla categoria "figli della lupa") viene vestito da "Balilla", in quanto considerato troppo bravo per partecipare al concorso con i suoi coetanei. Vince il concorso per quella categoria e viene premiato in un concerto al Teatro Argentina. Nel 1944 il musicista Umberto Giordano e l'ingegnere Filetti regalano a Pietro il suo primo pianoforte (marca Anelli); nel 1945 Victor De Sabata gli consiglia di studiare il pianoforte tralasciando la fisarmonica.
Nell'anno successivo Pietro, all'età di soli 11 anni, suona in un concerto la Polacca op. 53 di Chopin. Nel 1947 consegue il 5° anno di pianoforte al conservatorio di Santa Cecilia in Roma. Il giorno in cui doveva sostenere la prova, il piccolo Pietro venne fatto entrare in una stanza alle ore 8:00, dove venne dimenticato. Sua madre, alle 14:30, vedendo che i professori se ne stavano andando, ne fermò uno (il Mº Artalo Satta) per sapere "che fine avesse fatto suo figlio". Satta chiamò il Mº Tito Aprea e il Mº Sabatini, per formare una commissione; il piccolo Pietro, ormai esausto, fece l'esame, con votazione finale 9. Successivamente divenne allievo del Mº Satta.
Nel 1949 è tra i firmatari dell'atto costitutivo dell'A.GI.MUS. (Associazione Giovanile Musicale), i qualità di rappresentante delle scuole medie-superiori. Nel 1952 si diploma da privatista presso il conservatorio di Santa Cecilia con il massimo dei voti. Nel 1953 consegue la maturità presso il liceo classico Torquato Tasso in Roma. Gli anni successivi al diploma in pianoforte furono caratterizzati da diversi concerti sia come solista che da accompagnatore. Nel 1955 effettua numerosi concerti per conto dell'A.Gi.Mus. Nello stesso anno si fidanza con Rita Lorenzoni. Nel 1956 è vincitore del concorso della RAI "1º Applauso" presentato da Enzo Tortora e Silvana Pampanini, nella cui commissione sono presenti Antonio De Curtis (in arte Totò), Franco Mannino e Maria Caniglia. Nell'autunno dello stesso anno è finalista del concorso internazionale di pianoforte "Gian Battista Viotti" svoltosi a Vercelli. Dal 1956 al 1973 lavora nella RAI in qualità di primo pianista, e in particolare dal 1962 al 1971 collabora con il coreografo Luigi Gregori, in arte Gino Landi. Prosegue tuttavia la sua intensa attività di concertista, collezionando numerosi plausi e apprezzamenti. Il 28 agosto 1957, giorno del suo 22º compleanno, Pietro partecipa alla prova eliminatoria del concorso pianistico internazionale Ferruccio Busoni a Bolzano, dove, davanti a un interessantissimo pubblico, ottiene il passaggio alle prove successive, fino ad arrivare nella rosa dei 28 finalisti.
Nel 1960 avviene l'incontro con Jolanda Rabolini, giovane donna che morì suicida il giorno di Pasqua dell'anno successivo; questo incontro e la storia che ne seguì ispirò una serie di poesie, che saranno pubblicate in seguito in una raccolta dal titolo "Gazzella d'amore". Nel novembre del 1960 partecipa al 7º concorso pianistico a Treviso. Nel 1961 partecipa nuovamente al concorso internazionale di esecuzione pianistica "Ferruccio Busoni"; e nel settembre dello stesso anno è a Monaco di Baviera per un concorso pianistico internazionale. Nel 1962 svolge il servizio di leva, dapprima a Pistoia e successivamente a Roma presso la Cecchignola. Nel 1963 partecipa alla parte musicale della commedia "Scaramouche" con Domenico Modugno.
Il 18 ottobre 1965, incontra la donna che poi diverrà sua moglie, Cesarina Arcangeli con la quale contrarrà matrimonio il 7 giugno del 1970; lo stesso anno collabora nella parte musicale del film "Ninì Tirabusciò la donna che inventò la mossa" di Marcello Fondato con Monica Vitti e Carlo Giuffré. Tra il '70 e il '73 conosce il pittore Dimitri Yordanov (n. 1926 – m. 2001); tale incontro fa scattare in Pietro una passione e un interessamento per la pittura naif. Decide di cimentarsi nella pittura, ma lo fa con uno nome di pura fantasia, Hyeronimus Retief. Hyeronumus è una sorta di alterego per Pietro. Ogni suo quadro è un idea, punto di partenza per infinite altre idee; nemico di ogni forma violenza e di pubblicità, egli mantiene la sua pittura su basi assolutamente spontanee e istintive. I suoi fiori assurdi e meravigliosi, la sua accettazione del mondo e della Natura, a volte disarmante, a volte simbolicamente sofferta, ci svelano un mondo coloristico e spirituale nuovo. E' l'uomo che si deve porre all'altezza dei fiori, riscoprendone la sempre nuova bellezza, la sempre nuova originalità. Nel rapporto con il mondo è l'uomo che deve cambiare punto di vista. L'uomo ancora crede di sentirsi in lotta con una Natura ostile. Hyeronimus scopre il proprio mondo pittorico con occhi spalancati sul cosmo. In occasione del "1° Concorso Internazionale di Tivoli (RM)" nel 1974, ha partecipato con 24 tele sui "24 Preludi di Claudio Debussy". Numerose sono le opere prodotte ed esposte in diverse esposizioni personali. L'arte della pittura è stata portata avanti fino agli ultimi anni della sua vita, in uno stile personale da autodidatta, caratterizzati da una costante ricerca dei colori e delle sfumature cromatiche. I suoi ultimi quadri sono stati firmati con il suo vero nome.
Il 24 giugno 1971 nasce il suo primogenito Armando. Nel 1972 apre la scuola di musica presso l'Istituto Don Orione di Avezzano (AQ), e pubblica il suo primo saggio, dal titolo "A che serve la musica?". Il 15 gennaio 1973 nasce la secondogenita di Pietro e Cesarina, Cristina. Nello stesso anno è tra i fondatori del "Centro Debussyano" a Tivoli (RM). Dal 1973 al 1974 insegna pianoforte presso l'Istituto Musicale "Gaetano Braga" di Teramo. Il suo grande amore per la musica di Claude Debussy, lo spinge a scrivere il "Saggio critico-interpretativo dei 24 preludi di Claude Debussy". Nel 1974 inizia l'insegnamento presso il conservatorio di musica Alfredo Casella dell'Aquila. Sempre nel '74, partecipa (aggiudicandosi il primo premio) al "1° Concorso Internazionale di Tivoli (RM)", alla sezione di poesia, con lo pseudonimo Ada Pulice (l'anagramma di P.Iadeluca), con una silloge sui 24 preludi di Debussy. Nell'agosto del '74 effettua una tournée di successo in Liguria (a Lavagna e a Chiavari). Nel settembre del 1974 partecipa al "1° Seminario internazionale di Musica", durante il quale illustrò l'opera pianistica di Claude Debussy. Nel settembre del '75, durante il "2° seminario internazionale" a Tivoli (RM), tiene corso di interpretazione pianistica. Nel '76 prende parte al "1° premio G.Mananino" come membro della commissione giudicatrice. Tra il '76 e il '79, accanto all'insegnamento, continua a effettuare una intensa attività concertistica. Tra il 1978 e il 1980 effettua numerosi concerti, di cui alcuni nel territorio abruzzese per conto della Regione Abruzzo.
Il 25.03.1982 alle ore 20:00 presso la "Sala della Conciliazione" del Palazzo Comunale di Assisi esegue un applauditissimo concerto, con in programma: Maurice Ravel (Sonatina), Claude Debussy (Suite Bergamasque) e Fryderyk Chopin (2º e 3º scherzo, 1º e 4a ballata) Nell'estate 1989, presso il Santuario della Madonna dei Bisognosi a Pereto (AQ) organizza un seminario di pianoforte, dove i numerosi partecipanti affrontano i problemi interpretativi e una viva e interessante ricerca dei simbolismi del linguaggio musicale. Nell'autunno del 1989 effettua "Stages internazionali 1989" a Tunisi.
Nell'estate del 1990 organizza per il secondo anno consecutivo, una serie di seminari (pianoforte, clarinetto, saxofono e canto) a Oricola (AQ) e Pereto (AQ); dal 19 al 28 di agosto 1990 tiene il seminario di pianoforte. In questi anni si dedica più intensamente a comporre musica e a scrivere opere letterarie e la sua importante produzione lo spinse ad utilizzare anche uno pseudonimo (Cesarina Arcangeli).
Il 25.11.1993 a Pereto (AQ) presso la chiesa di San Giovanni Battista, vi è la "prima" assoluta dell'operina in due tempi "Aria" Op. 22.
Nel 2000 lascia la cattedra di pianoforte principale a L'Aquila, andando in pensione, e successivamente si dedica alla scrittura di romanzi (alcuni ancora inediti), la pittura, ma soprattutto la composizione. Dal 2001 al 2004 effettua numerose lezioni-concerto presso la facoltà di Ingegneria dell'Università di L'Aquila. Giovedì 27.09.2007 presso la Libreria "Liber.MenTE" vi è la presentazione del libro "la pozzanghera - trentotto racconti" edito dalla casa editrice Il Filo.
Il 12.06.2010 presso il Santuario Madonna dei Bisognosi, ha luogo l'ultimo concerto in pubblico di Pietro, in occasione dei 1600 anni dalla fondazione del convento, dove esegue davanti a un appassionatissima platea un concerto di più di 2 ore. In questi anni collabora con suo figlio Armando nella composizione di brani musicali in dialetto abruzzese e musiche per banda. Il 18 aprile 2012, alle ore 17:50, si spegne presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma, dopo un mese di degenza. Lascia una grande eredità; oltre le opere già pubblicate, ha lasciato diversi romanzi, raccolte di poesie e di racconti inediti.